30 anni di Tecnest

  • 25-07-2017

logo 30 anni tecnestEra il 17 luglio del 1987. Alle 19.30, quattro giovani ingegneri si presentarono davanti al notaio per dare vita ad un’azienda che avrebbe anticipato il futuro.

Nei suoi 30 anni di storia, Tecnest non ha smesso di crescere. Anzi, è proprio qui la sua forza: «Non ci siamo mai fermati. Siamo partiti quando l’informatica era una cosa per pochi e ci ritroviamo oggi con la tecnologia che pervade tutta la nostra quotidianità. L’innovazione chiama innovazione ed è per questo che dopo essere cresciuti per 30 anni, continuiamo ancora a crescere», spiega Fabio Pettarin presidente di Tecnest nonché socio fondatore insieme con Mario Chientaroli.

30 anni Tecnest Pettarin chientaroli ApolloniTutto ebbe inizio da un’intuizione: «Nella nostra precedente esperienza in Zanussi ci eravamo accorti che le piccole e medie imprese, quelle che hanno sempre rappresentato l’ossatura economica dell’Italia, non venivano considerate quando si parlava di gestione e controllo della produzione. Abbiamo così deciso di mettere a disposizione delle realtà più piccole del settore manifatturiero l’innovazione e la tecnologia», prosegue Pettarin. Un’idea vincente perché Tecnest è stata tra le primissime aziende in Italia ad approcciarsi ad un mercato settoriale. «Eravamo alla vigilia di quella rivoluzione informatica che ha cambiato radicalmente la nostra vita. Con Tecnest ci siamo messi al servizio delle imprese per metterle nelle condizioni, attraverso una miglior gestione delle informazioni, di pianificare, gestire e ottimizzare i loro processi produttivi attraverso la tecnologia informatica» - aggiunge Chientaroli – “Abbiamo quindi sviluppato uno dei primi software di schedulazione della produzione in Italia che oggi è diventato una suite completa per l’Advanced Planning & Scheduling (APS), la Manufacturing Execution (MES) e l’operations management.”

Pettarin e Chientaroli, ai tempi solo trentaduenni, intravidero la strada giusta da percorrere. «Alla razionalità che è un po’ tipica degli ingegneri abbiamo unito quel pizzico di incoscienza che invece caratterizza gli imprenditori dando vita ad una realtà che, partendo dal produttore di sedie primo nostro cliente, oggi coinvolge aziende manifatturiere di diversi settori e dimensioni, in tutta Italia e all’estero». Partiti dagli uffici di via Tullio a Udine con un solo dipendente, Pettarin e Chientaroli – ai quali si è aggiunto cinque anni fa Giorgio Apolloni quale socio - sono arrivati nella moderna sede di Tavagnacco, dopo aver aperto anche una filiale a Cinisello Balsamo (MI), con una cinquantina di dipendenti, l’80% dei quali proveniente da una formazione universitaria in ingegneria gestionale o informatica.

Il claim aziendale “Supply Chain - Cultura e Soluzioni” si è concretizzato in una precisa filosofia basata da un lato sul costante sviluppo delle competenze dei collaboratori e sulla diffusione all’esterno della conoscenza relativa alle tematiche della supply chain e, dall’altro, su una suite software completa capace di rispondere alle crescenti esigenze di ottimizzazione dei processi produttivi. Aggiunge Chientaroli: «L’industria 4.0 ha dato un nuovo impulso al settore delineando anche quelli che saranno gli sviluppi futuri. Oggi non si tratta esclusivamente di fornire un software e accompagnare le aziende verso i loro obiettivi strategici, ma mettere in campo un progetto dove la componente di know-how fa la differenza. Nel futuro prossimo troverà sempre più spazio l’ambito della consulenza per guidare le imprese verso le sfide dei mercati internazionali». Con il recente lancio della nuova soluzione web e smart FLEX for Industry 4.0, Tecnest ha nuovamente anticipato il futuro rispondendo ai nuovi paradigmi introdotti dall’Industria 4.0 con un sistema capace di far dialogare macchine, oggetti e persone e che unisce collaborative manufacturing e internet of things.

Tecnest ha spento le sue prime 30 candeline insieme a tutti i dipendenti e le loro famiglie con una serata alla quale hanno preso parte oltre 100 persone. Venerdì 21 luglio ha festeggiato l’importante traguardo raggiunto nella consapevolezza che non si tratta di un punto di arrivo bensì di partenza. Del resto, come ricordano i due soci fondatori: «Il processo di innovazione avviato 30 anni fa non si è mai arrestato. Anche in questo momento è un driver importante che ci pone delle sfide da cogliere».

30 anni Tecnest

Articolo "Human centered manufacturing. L'uomo al centro della fabbrica"

12.07.2017 Articolo S&I, Veronica Peressotti

La quarta rivoluzione industriale ha ridisegnato il ruolo delle persone.

Che devono maturare nuove competenze per interagire con i robot.

Per dare vita a un innovativo modello organizzativo ed economico.

Secondo il principio dello Human-Centered Manufacturing, le nuove tecnologie della quarta rivoluzione industriale non sostituiranno l'uomo all'interno della fabbrica ma porteranno ad una trasformazione da un modello di organizzazione basata sui compiti (task-centric) ad uno basata sulle persone (human-centered). In un sistema di produzione human-centered le fasi di pianificazione e realizzazione di un compito finiscono per coincidere in quanto la persona ha pieno controllo del processo e della tecnologia. Viene inoltre promosso lo sviluppo e l’utilizzo delle competenze personali e la creazione di un ambiente di lavoro positivo, collaborativo e socialmente interattivo.

Quello che cambierà sarà il modo in cui le persone interagiscono all’interno della fabbrica e dell’intera supply chain. Lo scenario ottimale sarà quello della collaborazione e dell’interazione tra persone (interne ed esterne all’azienda) e macchine intelligenti in grado di rendere più rapido e flessibile il processo produttivo. In questo senso, soprattutto in un contesto manifatturiero come quello italiano, le tecnologie e le soluzioni abilitanti ai nuovi paradigmi dell’Industry 4.0 non dovranno andare nella direzione di ridurre il contributo umano ai processi produttivi, bensì dovranno agevolarlo e sostenerlo secondo nuovi schemi e modalità di lavoro collaborative e interattive.
In altre parole, sarà di fondamentale importanza dotarsi di strumenti di lavoro e tecnologie che facilitino la collaborazione e l’interazione tra le persone, mettendo al centro la dimensione umana.

L'articolo di Veronica Peressotti, pubblicato su Sistemi & Impresa di giugno 2017, viene presenta il modello dello Human Centered Manufacturing e analizza, con i supporto di ricerche e studi di esperti di  settore, l'impatto delle nuove tecnologie dell'Industry 4.0 sull'organizzazione aziendale.

articolo human centered manufacturing veronica peressotti

Scarica e leggi l'articolo di Veronica Peressotti pubblicato su Sistemi & Impresa di giugno 2017 dall'area download


 

Articolo "Human centered manufacturing. L'uomo al centro della fabbrica"

12.07.2017 Articolo S&I, Veronica Peressotti

La quarta rivoluzione industriale ha ridisegnato il ruolo delle persone.

Che devono maturare nuove competenze per interagire con i robot.

Per dare vita a un innovativo modello organizzativo ed economico.

Secondo il principio dello Human-Centered Manufacturing, le nuove tecnologie della quarta rivoluzione industriale non sostituiranno l'uomo all'interno della fabbrica ma porteranno ad una trasformazione da un modello di organizzazione basata sui compiti (task-centric) ad uno basata sulle persone (human-centered). In un sistema di produzione human-centered le fasi di pianificazione e realizzazione di un compito finiscono per coincidere in quanto la persona ha pieno controllo del processo e della tecnologia. Viene inoltre promosso lo sviluppo e l’utilizzo delle competenze personali e la creazione di un ambiente di lavoro positivo, collaborativo e socialmente interattivo.

Quello che cambierà sarà il modo in cui le persone interagiscono all’interno della fabbrica e dell’intera supply chain. Lo scenario ottimale sarà quello della collaborazione e dell’interazione tra persone (interne ed esterne all’azienda) e macchine intelligenti in grado di rendere più rapido e flessibile il processo produttivo. In questo senso, soprattutto in un contesto manifatturiero come quello italiano, le tecnologie e le soluzioni abilitanti ai nuovi paradigmi dell’Industry 4.0 non dovranno andare nella direzione di ridurre il contributo umano ai processi produttivi, bensì dovranno agevolarlo e sostenerlo secondo nuovi schemi e modalità di lavoro collaborative e interattive.
In altre parole, sarà di fondamentale importanza dotarsi di strumenti di lavoro e tecnologie che facilitino la collaborazione e l’interazione tra le persone, mettendo al centro la dimensione umana.

L'articolo di Veronica Peressotti, pubblicato su Sistemi & Impresa di giugno 2017, viene presenta il modello dello Human Centered Manufacturing e analizza, con i supporto di ricerche e studi di esperti di  settore, l'impatto delle nuove tecnologie dell'Industry 4.0 sull'organizzazione aziendale.

articolo human centered manufacturing veronica peressotti

Scarica e leggi l'articolo di Veronica Peressotti pubblicato su Sistemi & Impresa di giugno 2017 dall'area download


 

Human Centered Manufacturing: la persona al centro della Fabbrica 4.0

27.06.2017 - Articolo, Veronica Peressotti

Pur non esistendo ancora una definizione esauriente del fenomeno, con il termine Industry 4.0 si intende l’applicazione al mondo manifatturiero di un insieme di tecnologie e oggetti intelligenti che, grazie al web, permetteranno l’interazione tra il mondo reale e quello virtuale e analizzeranno i dati raccolti per prevedere problematiche, autoconfigurarsi e adattarsi a eventuali cambiamenti.

In uno scenario che vede al centro nuove tecnologie, robot e macchine intelligenti ci si chiede quale ruolo avranno le persone. Una delle critiche principali che viene mossa alla quarta rivoluzione industriale, infatti, è che l’uomo scomparirà perché sostituito dalle macchine e dalle nuove tecnologie. Molte ricerche sull’evoluzione del mondo del lavoro nei prossimi 10 anni, non ultima quella presentata al World Economic Forum 2016, dimostrano che le cose non stanno proprio così. Se è vero che con una maggiore automazione si farà meno ricorso a manodopera non specializzata, allo stesso tempo sarà necessario dotarsi di personale con competenze di alto livello per monitorare e gestire i processi della fabbrica del futuro.

Gli esperti inoltre affermano che l’Industry 4.0 rappresenta un vero e proprio nuovo modello organizzativo ed economico per il mondo industriale. La vera sfida non è tecnologica ma organizzativa: si tratta di cambiare la mentalità attuale, il modo di lavorare e di pensare i processi, le relazioni tra uomo e macchina e tra i diversi attori coinvolti.

Nella fabbrica 4.0, quindi, l’uomo non scomparirà ma, anzi, assumerà un ruolo centrale e strategico.

L’EFFRA (European Factories of the Future Research Association), nella sua road-map di ricerca strategica 2014-2020 sostiene infatti che “‘Human-centricity’ will be needed in factories of the future in order to increase flexibility, agility, and competitiveness.” (FACTORIES OF THE FUTURE Multi annual roadmap  for the contractual PPP  under Horizon 2020, European Union, 2013).
Quello che cambierà sarà il modo in cui le persone interagiscono all’interno della fabbrica e dell’intera supply chain. Lo scenario ottimale sarà quello della collaborazione e dell’interazione tra persone (interne ed esterne all’azienda) e macchine intelligenti in grado di rendere più rapido e flessibile il processo produttivo. In questo senso, soprattutto in un contesto manifatturiero come quello italiano, le tecnologie e le soluzioni abilitanti ai nuovi paradigmi dell’Industry 4.0 non dovranno andare nella direzione di ridurre il contributo umano ai processi produttivi, bensì dovranno agevolarlo e sostenerlo secondo nuovi schemi e modalità di lavoro collaborative e interattive.

I lavoratori del futuro, definiti dall’EFFRA “knowledge-workers”, utilizzeranno interfacce grafiche multi-modali, work-flow intuitivi e basati sull’esperienza utente al fine di pianificare, programmare, gestire e manutenere i sistemi manifatturieri. Grazie a applicazioni e strumenti mobili sarà possibile controllare e gestire da remoto tutti i processi delle operations. Nuovi sistemi di sicurezza permetteranno la collaborazione tra lavoratori e robot in modo tale da aumentare la competitività e da compensare eventuali limiti legati all’età o all’inesperienza.

Nella fabbrica del futuro, infatti, la tecnologia e l’ICT, permetterà non solo di migliorare le competenze delle nuove generazioni di lavoratori ma anche potrà fornire un supporto ai lavoratori più anziani, meno esperti, diversamente abili o di culture diverse. Sempre secondo l’EFFRA, un aspetto importante per la creazione di posti di lavoro “human-centred” sarà investire nel miglioramento delle competenze cognitive dei lavoratori, partendo dall’analisi di tre elementi principali della fabbrica del futuro: come le persone lavorano e imparano, come interagiscono con la tecnologia e come contribuiscono a creare valore per la produzione.
Al cuore dell'industria del futuro c’è l’informazione generata all’interno della fabbrica che dovrà essere gestita e trasformata da semplice dato a conoscenza utile per migliorare i processi e la catena del valore.

Smart Factory console Tecnest

La risposta di Tecnest: FLEX for Industry 4.0 e Human Centered Manufacturing

Per rispondere alle esigenze e ai nuovi modelli della 4a rivoluzione industriale, in particolare nel contesto produttivo italiano, Tecnest ha ideato FLEX for Industry 4.0, il nuovo paradigma di soluzioni integrate per la gestione della fabbrica 4.0 con nuove applicazioni web, collaborative e smart per ottimizzare i processi di produzione e mettere in comunicazione sistemi, macchine e persone.

FLEX for Industry 4.0 rappresenta l’evoluzione delle soluzioni di Tecnest per la gestione dei processi produttivi che nasce dal connubio tra nuove tecnologie e applicazioni compliant con i paradigmi dell’Industry 4.0 e il patrimonio di competenze ed esperienze di Tecnest, specializzata da 30 anni in soluzioni informatiche e organizzative per il mondo manifatturiero.
La nuova soluzione si basa sulla sinergia tra due concetti che possono a prima vista sembrare antitetici ma che in realtà sono tra loro complementari e di fatto rappresentano, secondo Tecnest, la via verso l’Industria 4.0 più adatta per il contesto delle imprese manifatturiere italiane.

Il primo è il concetto di Sistema Cyberfisico, un insieme di oggetti presenti fisicamente all’interno dello stabilimento produttivo (es. macchinari, utensili, prodotti, ecc..) che possono essere interconnessi con altri componenti del processo di produzione. Questa interconnessione, che viene spesso descritta anche Industrial Internet of Things, avviene grazie alla creazione a livello informatico di una copia virtuale dell’oggetto fisico che ne registra caratteristiche, capacità e stati.
In questo modo, sulla base delle informazioni raccolte, il singolo oggetto è in grado di prendere decisioni in maniera autonoma e di comunicarle direttamente ai componenti fisici vicini. In questo modo l’analisi dei dati e il decision making vengono decentralizzati, rendendo possibile delle risposte in real-time.

Il secondo concetto è quello dello Human-Centered Manufacturing. Secondo alcuni studi, il nuovo paradigma dell’Industry 4.0 porterà a un passaggio da un modello di organizzazione basata sui compiti (task-centric) ad una basata sulle persone (human-centered). In un sistema di produzione human-centered le fasi di pianificazione e realizzazione di un compito finiscono per coincidere in quanto la persona ha pieno controllo del processo e della tecnologia. Viene inoltre promosso lo sviluppo e l’utilizzo delle competenze personali e la creazione di un ambiente di lavoro positivo, collaborativo e socialmente interattivo. Poiché, secondo questo modello, il fattore umano assumerà un ruolo chiave nell’ottimizzazione delle performance produttive, è di fondamentale importanza dotarsi di strumenti di lavoro e tecnologie che facilitino la collaborazione e l’interazione tra le persone, mettendo al centro la dimensione umana.
 

FLEX FOR INDUSTRY 4.0

Veronica Peressotti - Tecnest

Serracchiani e Tonon in visita alla sede Tecnest di Tavagnacco

  • 26-06-2017

Ospiti d'eccezione quelli di oggi in Tecnest. Questa mattina Debora Serracchiani, presidente della Regione Friuli-Venezia-Giulia, assieme a Matteo Tonon, presidente di Confindustria Udine, hanno infatti visitato la nostra nuova sede di Tavagnacco (UD). Una piacevole occasione per incontrare la direzione e tutti i collaboratori di Tecnest nell'anno del 30° anniversario dell'azienda e riflettere sulle nuove frontiere della tecnologia e dell'informatica nel mondo manifatturiero, conosciute oggi con il termine Industria 4.0.

serracchiani in visita in tecnestDopo una presentazione dell'azienda e del contesto in cui opera, i tre soci di Tecnest Fabio Pettarin, Mario Chientaroli e Giorgio Apolloni hanno accompagnato gli ospiti nella visita dei diversi reparti aziendali, in particolare la software house interna e la divisione dedicata alla consulenza sui processi operations.

Si sono infine soffermati nel reparto R&S, dove è stata illustrata la nuova soluzione FLEX for Industry 4.0, il nuovo paradigma di soluzioni integrate di Tecnest per la fabbrica 4.0 che integra le soluzioni di pianificazione e schedulazione delle produzione e MES con nuove applicazioni web e smart che includono tecnologie IoT e funzionalità di collaborative manufacturing.serracchiani e tonon in tecnest

"Tecnest è una tessera ormai importante della quarta rivoluzione industriale. In questo nuovo modo di fare impresa, ha colto le grandi potenzialità dell'Industria 4.0 e sta accompagnando la crescita di altre aziende" - ha dichiarato la presidente del Friuli Venezia Giulia - "Un'azienda di cui siamo orgogliosi e a cui auguriamo continua crescita".

Matteo Tonon in visita in Tecnest Alle parole di Serracchiani ha fatto eco la riflessione del presidente di Confindustria Udine, Matteo Tonon, sulla necessità per il manifatturiero di "innovarsi digitalmente non per una mera informatizzazione dei sistemi produttivi, ma per creare realmente nuovi modelli di business".