Le attuali condizioni di mercato hanno portato le aziende italiane a dover operare a velocità frenetiche gestendo nel contempo un’enorme quantità di informazioni di prodotto attraverso una supply chain globale in espansione. Ciò è particolarmente vero per le aziende operanti nell'ambito del Discrete Manufacturing, per cui la riduzione dei tempi per l’introduzione di nuovi prodotti, la sempre maggiore pressione verso una diminuzione dei prezziunita all'esigenza di garantire un'elevata flessibilità del mix produttivo, i requisiti di conformità alle normative ambientali e di qualità,le complessità tecnologiche e il crescente affidamento all’outsourcing convergono nel loro insieme a creare maggiori rischi in termini di qualità e affidabilità della produzione.
In occasione della ventesima edizione del prestigioso Global Logistics Expo, che si terrà il 22 e 23 maggio 2013 a Bentivoglio (BO), Tecnest presenterà l'intervento dal titolo "Il MES e la tracciabilità di prodotto e processo come fattore competitivo di successo nel Discrete Manufacturing: il caso MW FEP".
Fabrizio Taboga (Tecnest) e Marco Fantuzzi (MW FEP) affronteranno il tema della tracciabilità di prodotto e processo in ambito Discrete Manufacturing attraverso l'analisi del case history di MW FEP, azienda del settore dell'elettronica operante nell'ambito ODM (Original Design Manufacturing) e EMS (Electronic Manufacturing Services), presso la quale Tecnest ha implementato un progetto MES (Manufacturing Execution System) in cui la gestione di aspetti quali la tracciabilità dei prodotti e dei processi di produzionesi sono rivelati fattori competitivi determinanti.
La presentazione del Case history si terrà mercoledì 22 maggio 2013 alle ore 17.30.
La partecipazione è gratuita previa registrazione sul sito dell'evento
Tecnest sarà inoltre presente per tutta la durata del Global Logistics Expo con un proprio stand informativo per incontri one-to-one con i partecipanti all'evento.
22.03.2013 Articolo, Veronica Peressotti
Un’organizzazione è fatta di persone, ciascuna delle quali ha un proprio ruolo e, all’interno dello stesso, le proprie attività da svolgere e i propri dati da consultare ogni giorno. In particolare nell’ambito della gestione delle operations sono presenti molteplici ruoli, a seconda della tipologia e dimensione dell’azienda in cui si opera: il direttore di stabilimento, il responsabile di reparto, il responsabile della programmazione della produzione, il responsabile della logistica, il responsabile acquisti, ecc. Ciascuno di questi ruoli richiede un accesso a differenti tipologie di dati e informazioni.
Spesso, però, il software di gestione della produzione presente in azienda, mette a disposizione del singolo utente un numero eccessivo di informazioni, molte delle quali non sono necessarie al proprio lavoro quotidiano. Oltre a questo, essendo tali informazioni tipicamente organizzate in moduli, è l’utente che deve passare da una voce di menù all’altra per reperire le informazioni di cui ha bisogno e, soprattutto, deve tenere a mente i moduli e le sezioni in cui queste informazioni sono contenute. Ciò si traduce da un lato, in una minore produttività per l’utente e, dall’altro, in maggiori tempi e costi di formazione sull’utilizzo dell’applicativo. Come risposta a questa esigenza, nell’ambito dei sistemi informativi si sente ormai da qualche tempo parlare di sistemi “Role-based” un nuovo paradigma studiato in letteratura e applicato principalmente nell’ambito dei sistemi ERP, ma che ben si adatta anche alle applicazioni di Supply Chain Management, dai sistemi APS per la pianificazione e schedulazione della produzione ai software MES per la gestione e il monitoraggio dei processi in fabbrica.
Questo nuovo approccio introduce una vera e propria rivoluzione soprattutto in termini di user experience in quanto la logica di base, che sostituisce il precedente approccio modulare, implica che sia il sistema stesso a proporre all’utente le informazioni e le funzionalità del sistema di interesse per il suo specifico ruolo aziendale.
Come osserva Björn Johansson (2008)*, Professore associato di Informatica della Copenhagen Business School, il nuovo paradigma “Role-based”, nasce da un presunto scollamento tra le funzionalità proposte dai tradizionali sistemi ERP e quelle effettivamente necessarie all’organizzazione. Uno scollamento che, secondo lo stesso Johansson, deriva in parte dalla mancata volontà di adattare il sistema all’organizzazione a causa degli elevati costi di customizzazione e, dall’altro, da una errata o troppo poco approfondita analisi iniziale delle esigenze funzionali e organizzative in azienda. Il gap tra funzionalità offerte dai sistemi informativi e funzionalità richieste dagli operatori, secondo una ricerca di Soh, Kien e Tay-Yap** (2000), riguarda in particolare tre aspetti principali:
Proprio per rispondere a questa problematica, è stato sviluppato il paradigma Role-based: il sistema, pur mantenendo la visione dei processi aziendali e dell’organizzazione nel suo complesso, presenta in modo proattivo i dati e le informazioni a disposizione filtrandoli attraverso “gli occhi” di una persona con un specifico ruolo e specifiche responsabilità. La gestione per ruoli, quindi, offre un approccio innovativo all’utilizzo del software. Mentre in precedenza era l’utente a dover andare in cerca delle diverse applicazioni e delle informazioni di suo interesse scorrendo le diverse voci e sottovoci di menù, ora le informazioni necessarie all’utente per il suo ruolo e la sua attività, gli vengono presentate dal sistema stesso nella schermata di accesso al sistema.
L’approccio Role-based, studiato e applicato da qualche anno nell’ambito degli ERP estesi, ben si adatta anche al mondo delle Operations e del Supply Chain Management. Ciò è particolarmente vero per quelle soluzioni in cui vengono gestiti in maniera integrata tutti i processi della supply chain, dalla pianificazione della produzione al controllo in fabbrica, dalla gestione del ciclo attivo e del ciclo passivo, alla logistica e alla gestione dei magazzini e/o in cui vengono coinvolti più attori della filiera, in ottica di Supply Chain Collaboration.
Un sistema di Supply Chain Management con interfaccia Role-based rende infatti la gestione delle operations più agile e flessibile. Ciascun utente potrà svolgere le proprie attività in modo più semplice, rapido ed efficiente, avendo tutto sotto controllo e dovendo ricercare le informazioni sul sistema solo quando queste sono relative a operazioni diverse dalla propria normale attività. Non si tratta quindi di un semplice slogan pubblicitario, né di un restyling grafico di applicazioni esistenti, ma di un vero e proprio nuovo paradigma che cambia il modo di lavorare in azienda, anche in ambito operations, con numerosi vantaggi in termini di efficienza operativa.
Tra i principali vantaggi di un sistema Role-Based, infatti, vi sono:
*B. Johansson (2008), Why Focus on Roles when Developing Future ERP Systems?, Center for Applied ICT, Copenhagen Business School
** Soh C., Kien S., e Tay-Yap J. (2000) Cultural fits and misfits:Is ERP a universal solution?, Communication of the ACM 43
Veronica Peressotti
Marketing Manager
Tecnest
22.03.2013 Articolo, Veronica Peressotti
Un’organizzazione è fatta di persone, ciascuna delle quali ha un proprio ruolo e, all’interno dello stesso, le proprie attività da svolgere e i propri dati da consultare ogni giorno. In particolare nell’ambito della gestione delle operations sono presenti molteplici ruoli, a seconda della tipologia e dimensione dell’azienda in cui si opera: il direttore di stabilimento, il responsabile di reparto, il responsabile della programmazione della produzione, il responsabile della logistica, il responsabile acquisti, ecc. Ciascuno di questi ruoli richiede un accesso a differenti tipologie di dati e informazioni.
Spesso, però, il software di gestione della produzione presente in azienda, mette a disposizione del singolo utente un numero eccessivo di informazioni, molte delle quali non sono necessarie al proprio lavoro quotidiano. Oltre a questo, essendo tali informazioni tipicamente organizzate in moduli, è l’utente che deve passare da una voce di menù all’altra per reperire le informazioni di cui ha bisogno e, soprattutto, deve tenere a mente i moduli e le sezioni in cui queste informazioni sono contenute. Ciò si traduce da un lato, in una minore produttività per l’utente e, dall’altro, in maggiori tempi e costi di formazione sull’utilizzo dell’applicativo. Come risposta a questa esigenza, nell’ambito dei sistemi informativi si sente ormai da qualche tempo parlare di sistemi “Role-based” un nuovo paradigma studiato in letteratura e applicato principalmente nell’ambito dei sistemi ERP, ma che ben si adatta anche alle applicazioni di Supply Chain Management, dai sistemi APS per la pianificazione e schedulazione della produzione ai software MES per la gestione e il monitoraggio dei processi in fabbrica.
Questo nuovo approccio introduce una vera e propria rivoluzione soprattutto in termini di user experience in quanto la logica di base, che sostituisce il precedente approccio modulare, implica che sia il sistema stesso a proporre all’utente le informazioni e le funzionalità del sistema di interesse per il suo specifico ruolo aziendale.
Come osserva Björn Johansson (2008)*, Professore associato di Informatica della Copenhagen Business School, il nuovo paradigma “Role-based”, nasce da un presunto scollamento tra le funzionalità proposte dai tradizionali sistemi ERP e quelle effettivamente necessarie all’organizzazione. Uno scollamento che, secondo lo stesso Johansson, deriva in parte dalla mancata volontà di adattare il sistema all’organizzazione a causa degli elevati costi di customizzazione e, dall’altro, da una errata o troppo poco approfondita analisi iniziale delle esigenze funzionali e organizzative in azienda. Il gap tra funzionalità offerte dai sistemi informativi e funzionalità richieste dagli operatori, secondo una ricerca di Soh, Kien e Tay-Yap** (2000), riguarda in particolare tre aspetti principali:
Proprio per rispondere a questa problematica, è stato sviluppato il paradigma Role-based: il sistema, pur mantenendo la visione dei processi aziendali e dell’organizzazione nel suo complesso, presenta in modo proattivo i dati e le informazioni a disposizione filtrandoli attraverso “gli occhi” di una persona con un specifico ruolo e specifiche responsabilità. La gestione per ruoli, quindi, offre un approccio innovativo all’utilizzo del software. Mentre in precedenza era l’utente a dover andare in cerca delle diverse applicazioni e delle informazioni di suo interesse scorrendo le diverse voci e sottovoci di menù, ora le informazioni necessarie all’utente per il suo ruolo e la sua attività, gli vengono presentate dal sistema stesso nella schermata di accesso al sistema.
L’approccio Role-based, studiato e applicato da qualche anno nell’ambito degli ERP estesi, ben si adatta anche al mondo delle Operations e del Supply Chain Management. Ciò è particolarmente vero per quelle soluzioni in cui vengono gestiti in maniera integrata tutti i processi della supply chain, dalla pianificazione della produzione al controllo in fabbrica, dalla gestione del ciclo attivo e del ciclo passivo, alla logistica e alla gestione dei magazzini e/o in cui vengono coinvolti più attori della filiera, in ottica di Supply Chain Collaboration.
Un sistema di Supply Chain Management con interfaccia Role-based rende infatti la gestione delle operations più agile e flessibile. Ciascun utente potrà svolgere le proprie attività in modo più semplice, rapido ed efficiente, avendo tutto sotto controllo e dovendo ricercare le informazioni sul sistema solo quando queste sono relative a operazioni diverse dalla propria normale attività. Non si tratta quindi di un semplice slogan pubblicitario, né di un restyling grafico di applicazioni esistenti, ma di un vero e proprio nuovo paradigma che cambia il modo di lavorare in azienda, anche in ambito operations, con numerosi vantaggi in termini di efficienza operativa.
Tra i principali vantaggi di un sistema Role-Based, infatti, vi sono:
*B. Johansson (2008), Why Focus on Roles when Developing Future ERP Systems?, Center for Applied ICT, Copenhagen Business School
** Soh C., Kien S., e Tay-Yap J. (2000) Cultural fits and misfits:Is ERP a universal solution?, Communication of the ACM 43
Veronica Peressotti
Marketing Manager
Tecnest
22.03.2013 Articolo, Veronica Peressotti
Un’organizzazione è fatta di persone, ciascuna delle quali ha un proprio ruolo e, all’interno dello stesso, le proprie attività da svolgere e i propri dati da consultare ogni giorno. In particolare nell’ambito della gestione delle operations sono presenti molteplici ruoli, a seconda della tipologia e dimensione dell’azienda in cui si opera: il direttore di stabilimento, il responsabile di reparto, il responsabile della programmazione della produzione, il responsabile della logistica, il responsabile acquisti, ecc. Ciascuno di questi ruoli richiede un accesso a differenti tipologie di dati e informazioni.
Spesso, però, il software di gestione della produzione presente in azienda, mette a disposizione del singolo utente un numero eccessivo di informazioni, molte delle quali non sono necessarie al proprio lavoro quotidiano. Oltre a questo, essendo tali informazioni tipicamente organizzate in moduli, è l’utente che deve passare da una voce di menù all’altra per reperire le informazioni di cui ha bisogno e, soprattutto, deve tenere a mente i moduli e le sezioni in cui queste informazioni sono contenute. Ciò si traduce da un lato, in una minore produttività per l’utente e, dall’altro, in maggiori tempi e costi di formazione sull’utilizzo dell’applicativo. Come risposta a questa esigenza, nell’ambito dei sistemi informativi si sente ormai da qualche tempo parlare di sistemi “Role-based” un nuovo paradigma studiato in letteratura e applicato principalmente nell’ambito dei sistemi ERP, ma che ben si adatta anche alle applicazioni di Supply Chain Management, dai sistemi APS per la pianificazione e schedulazione della produzione ai software MES per la gestione e il monitoraggio dei processi in fabbrica.
Questo nuovo approccio introduce una vera e propria rivoluzione soprattutto in termini di user experience in quanto la logica di base, che sostituisce il precedente approccio modulare, implica che sia il sistema stesso a proporre all’utente le informazioni e le funzionalità del sistema di interesse per il suo specifico ruolo aziendale.
Come osserva Björn Johansson (2008)*, Professore associato di Informatica della Copenhagen Business School, il nuovo paradigma “Role-based”, nasce da un presunto scollamento tra le funzionalità proposte dai tradizionali sistemi ERP e quelle effettivamente necessarie all’organizzazione. Uno scollamento che, secondo lo stesso Johansson, deriva in parte dalla mancata volontà di adattare il sistema all’organizzazione a causa degli elevati costi di customizzazione e, dall’altro, da una errata o troppo poco approfondita analisi iniziale delle esigenze funzionali e organizzative in azienda. Il gap tra funzionalità offerte dai sistemi informativi e funzionalità richieste dagli operatori, secondo una ricerca di Soh, Kien e Tay-Yap** (2000), riguarda in particolare tre aspetti principali:
Proprio per rispondere a questa problematica, è stato sviluppato il paradigma Role-based: il sistema, pur mantenendo la visione dei processi aziendali e dell’organizzazione nel suo complesso, presenta in modo proattivo i dati e le informazioni a disposizione filtrandoli attraverso “gli occhi” di una persona con un specifico ruolo e specifiche responsabilità. La gestione per ruoli, quindi, offre un approccio innovativo all’utilizzo del software. Mentre in precedenza era l’utente a dover andare in cerca delle diverse applicazioni e delle informazioni di suo interesse scorrendo le diverse voci e sottovoci di menù, ora le informazioni necessarie all’utente per il suo ruolo e la sua attività, gli vengono presentate dal sistema stesso nella schermata di accesso al sistema.
L’approccio Role-based, studiato e applicato da qualche anno nell’ambito degli ERP estesi, ben si adatta anche al mondo delle Operations e del Supply Chain Management. Ciò è particolarmente vero per quelle soluzioni in cui vengono gestiti in maniera integrata tutti i processi della supply chain, dalla pianificazione della produzione al controllo in fabbrica, dalla gestione del ciclo attivo e del ciclo passivo, alla logistica e alla gestione dei magazzini e/o in cui vengono coinvolti più attori della filiera, in ottica di Supply Chain Collaboration.
Un sistema di Supply Chain Management con interfaccia Role-based rende infatti la gestione delle operations più agile e flessibile. Ciascun utente potrà svolgere le proprie attività in modo più semplice, rapido ed efficiente, avendo tutto sotto controllo e dovendo ricercare le informazioni sul sistema solo quando queste sono relative a operazioni diverse dalla propria normale attività. Non si tratta quindi di un semplice slogan pubblicitario, né di un restyling grafico di applicazioni esistenti, ma di un vero e proprio nuovo paradigma che cambia il modo di lavorare in azienda, anche in ambito operations, con numerosi vantaggi in termini di efficienza operativa.
Tra i principali vantaggi di un sistema Role-Based, infatti, vi sono:
*B. Johansson (2008), Why Focus on Roles when Developing Future ERP Systems?, Center for Applied ICT, Copenhagen Business School
** Soh C., Kien S., e Tay-Yap J. (2000) Cultural fits and misfits:Is ERP a universal solution?, Communication of the ACM 43
Veronica Peressotti
Marketing Manager
Tecnest
22.03.2013 Articolo, Veronica Peressotti
Un’organizzazione è fatta di persone, ciascuna delle quali ha un proprio ruolo e, all’interno dello stesso, le proprie attività da svolgere e i propri dati da consultare ogni giorno. In particolare nell’ambito della gestione delle operations sono presenti molteplici ruoli, a seconda della tipologia e dimensione dell’azienda in cui si opera: il direttore di stabilimento, il responsabile di reparto, il responsabile della programmazione della produzione, il responsabile della logistica, il responsabile acquisti, ecc. Ciascuno di questi ruoli richiede un accesso a differenti tipologie di dati e informazioni.
Spesso, però, il software di gestione della produzione presente in azienda, mette a disposizione del singolo utente un numero eccessivo di informazioni, molte delle quali non sono necessarie al proprio lavoro quotidiano. Oltre a questo, essendo tali informazioni tipicamente organizzate in moduli, è l’utente che deve passare da una voce di menù all’altra per reperire le informazioni di cui ha bisogno e, soprattutto, deve tenere a mente i moduli e le sezioni in cui queste informazioni sono contenute. Ciò si traduce da un lato, in una minore produttività per l’utente e, dall’altro, in maggiori tempi e costi di formazione sull’utilizzo dell’applicativo. Come risposta a questa esigenza, nell’ambito dei sistemi informativi si sente ormai da qualche tempo parlare di sistemi “Role-based” un nuovo paradigma studiato in letteratura e applicato principalmente nell’ambito dei sistemi ERP, ma che ben si adatta anche alle applicazioni di Supply Chain Management, dai sistemi APS per la pianificazione e schedulazione della produzione ai software MES per la gestione e il monitoraggio dei processi in fabbrica.
Questo nuovo approccio introduce una vera e propria rivoluzione soprattutto in termini di user experience in quanto la logica di base, che sostituisce il precedente approccio modulare, implica che sia il sistema stesso a proporre all’utente le informazioni e le funzionalità del sistema di interesse per il suo specifico ruolo aziendale.
Come osserva Björn Johansson (2008)*, Professore associato di Informatica della Copenhagen Business School, il nuovo paradigma “Role-based”, nasce da un presunto scollamento tra le funzionalità proposte dai tradizionali sistemi ERP e quelle effettivamente necessarie all’organizzazione. Uno scollamento che, secondo lo stesso Johansson, deriva in parte dalla mancata volontà di adattare il sistema all’organizzazione a causa degli elevati costi di customizzazione e, dall’altro, da una errata o troppo poco approfondita analisi iniziale delle esigenze funzionali e organizzative in azienda. Il gap tra funzionalità offerte dai sistemi informativi e funzionalità richieste dagli operatori, secondo una ricerca di Soh, Kien e Tay-Yap** (2000), riguarda in particolare tre aspetti principali:
Proprio per rispondere a questa problematica, è stato sviluppato il paradigma Role-based: il sistema, pur mantenendo la visione dei processi aziendali e dell’organizzazione nel suo complesso, presenta in modo proattivo i dati e le informazioni a disposizione filtrandoli attraverso “gli occhi” di una persona con un specifico ruolo e specifiche responsabilità. La gestione per ruoli, quindi, offre un approccio innovativo all’utilizzo del software. Mentre in precedenza era l’utente a dover andare in cerca delle diverse applicazioni e delle informazioni di suo interesse scorrendo le diverse voci e sottovoci di menù, ora le informazioni necessarie all’utente per il suo ruolo e la sua attività, gli vengono presentate dal sistema stesso nella schermata di accesso al sistema.
L’approccio Role-based, studiato e applicato da qualche anno nell’ambito degli ERP estesi, ben si adatta anche al mondo delle Operations e del Supply Chain Management. Ciò è particolarmente vero per quelle soluzioni in cui vengono gestiti in maniera integrata tutti i processi della supply chain, dalla pianificazione della produzione al controllo in fabbrica, dalla gestione del ciclo attivo e del ciclo passivo, alla logistica e alla gestione dei magazzini e/o in cui vengono coinvolti più attori della filiera, in ottica di Supply Chain Collaboration.
Un sistema di Supply Chain Management con interfaccia Role-based rende infatti la gestione delle operations più agile e flessibile. Ciascun utente potrà svolgere le proprie attività in modo più semplice, rapido ed efficiente, avendo tutto sotto controllo e dovendo ricercare le informazioni sul sistema solo quando queste sono relative a operazioni diverse dalla propria normale attività. Non si tratta quindi di un semplice slogan pubblicitario, né di un restyling grafico di applicazioni esistenti, ma di un vero e proprio nuovo paradigma che cambia il modo di lavorare in azienda, anche in ambito operations, con numerosi vantaggi in termini di efficienza operativa.
Tra i principali vantaggi di un sistema Role-Based, infatti, vi sono:
*B. Johansson (2008), Why Focus on Roles when Developing Future ERP Systems?, Center for Applied ICT, Copenhagen Business School
** Soh C., Kien S., e Tay-Yap J. (2000) Cultural fits and misfits:Is ERP a universal solution?, Communication of the ACM 43
Veronica Peressotti
Marketing Manager
Tecnest
TECNEST S.r.l. - Reg. Imprese di Udine, C.F. e P.IVA 01534200306 - Iscr. C.C.I.A.A. - Udine R.E.A. 179349 - Cap. Soc. 31.200,00 Euro i.v.
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